Prot.n.28/21-na
Circ.n.15/21
Ai Presidenti regionali
Ai Presidenti provinciali
Ai Consiglieri nazionali
Alle Segreterie regionali
Alle Scuole dell’infanzia FISM
per il tramite delle Segreterie provinciali
Roma, 24 marzo 2021
OGGETTO: Sospensione attività/abbattimento rette
Viste le seguenti disposizioni:
-D.L. 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74,
recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19»;
-Decreto del MIUR n.89 del 7 agosto 2020, recante “Adozione delle Linee guida sulla Didattica
digitale integrata di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020, n. 39”;
-D.L. 23 febbraio 2021, n. 15 «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio
nazionale per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19»;
-D.P.C.M. 2 marzo 2021, “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante «Misure urgenti per
fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19».
Considerato che: all’art 43 del DPCM sopracitato è previsto che nelle cosiddette zone “rosse” sono
sospese le attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia con l’eventuale
attivazione della “modalità a distanza”, salvo restrizioni più rigide previste dalle Regioni.
Sulla scorta dei dispositivi sopra indicati è di tutta evidenza che, anche quest’anno, si ripresenta la
problematica dell’abbattimento, o meno, delle rette che i genitori debbono pagare per i periodi
interessati dai suddetti provvedimenti di sospensione.
Allo scopo è utile fare alcune considerazioni di carattere generale:
-per le scuole paritarie, a gestione privata, ed i servizi prima infanzia annessi, la sospensione
dell’attività in presenza non comporta automaticamente l’azzeramento dei costi di gestione;
-il personale (docenti, educatori, ATA) mantiene il diritto alla normale retribuzione;
-permangono i costi per le utenze e le spese generali complessive (assicurazioni, consulenze
tecniche ecc.);
-rispetto all’anno precedente l’attività a distanza, o meglio i legami educativi a distanza
(LEAD) che le scuole sono impegnate -sia pur su base volontaria -a portare avanti,
necessitano di prestazione lavorativa da parte del personale dipendente sia per la
programmazione, che per la realizzazione delle attività;
-il citato art. 43 del DPCM 2 marzo 2021 prevede anche la possibilità, sempre su base
volontaria, di prestare l’attività in presenza con i bambini diversamente abili e/o con bisogni
educativi speciali, assieme ad un piccolo gruppo di bambini della stessa sezione, a rotazione;
-le ordinanze di sospensione che sono state adottate dal Ministro della Salute e dalle Regioni
non sono simultanee in tutte le regioni d’Italia.
Ciò posto, diventa davvero difficoltoso dare indicazioni univoche circa l’abbattimento delle rette
durante la sospensione dell’attività.
È bene ricordare che il contributo economico chiesto alle famiglie è su base annua, nella maggior
parte dei casi suddiviso in 10 rate mensili (settembre/giugno). Ciascuna rata non copre soltanto le
spese mensili, ma anche le spese annuali non frazionabili. Lo Stato e gli Enti locali possono
“permettersi” di tagliare e ridurre le rette, potendo contare sulla gestione delle risorse provenienti
dalla fiscalità generale. Per le scuole paritarie, a gestione privata, come le nostre, la situazione è
decisamente più complessa.
Allo scopo di salvaguardare l’alleanza educativa, la FISM si è attivata chiedendo provvedimenti a
sostegno delle famiglie nel loro “straordinario” impegno di cura dei figli, ed interventi a tutela del
diritto dei dipendenti al mantenimento della retribuzione e del posto di lavoro.
I provvedimenti introdotti dalle Regioni, dal Governo, la Legge di Stabilità n.178/2020, il D.L. 22
marzo 2021, n. 41 “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di
lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19” Decreto Sostegni, pur in
una situazione ancora in evoluzione e bisognosa di chiarificazioni, consentono di fornire alcune
informazioni:
a) tutte le scuole ed i servizi prima infanzia potranno usufruire degli ammortizzatori sociali (12
settimane previste dalla legge di Stabilità più ulteriori 28 settimane a partire dell’1/4
prossimo), a tutela dei dipendenti, mediante le diverse forme previste (CIG o FIS in deroga e
FIS ordinaria) che andranno a coprire parte della spesa complessiva per gli stipendi;
b) gli ammortizzatori non prevedono la copertura totale, né l’immediata erogazione del salario.
Per i nostri Gestori resta quindi la facoltà di intervenire con risorse proprie, ove possibile, in
particolare per anticipare lo stipendio, evitando che il dipendente ne resti privo per 4/5 mesi
(questi sono i tempi di erogazione dell’INPS);
c) il DL 41/2021 sopracitato, contiene anche una serie di misure per le famiglie e i genitori
lavoratori (bonus babysitter, congedi parentali, indennità per i lavoratori autonomi …) oltre
che agevolazioni di natura fiscale.
Ciò premesso e con l’obiettivo di tenere in considerazione le esigenze di tutti gli aventi titolo (gestori,
genitori e dipendenti), si indicano alcune possibili azioni da mettere in campo a partire dai
prossimi giorni:
-le scuole, entro fine marzo, verificheranno l’esatto ammontare delle spese comunque
sostenute durante il periodo di sospensione totale/parziale dell’attività;
-sulla base della specifica situazione, ciascuna scuola sarà in grado di comunicare alle famiglie
la percentuale di riduzione della rata (retta mensile) del contributo annuale, da applicare già a
partire dal mese di aprile;
-le riduzioni saranno mantenute, azzerate o rimodulate, tenendo conto dell’evoluzione della
situazione;
-dovranno essere attentamente valutate le ore che il personale dipendente avrà prestato per
organizzare e svolgere le attività a distanza o in presenza per diversamente abili e BES;
-per i bambini che avranno potuto frequentare perché la scuola avrà ritenuto di organizzare in
presenza, (diversamente abili, BES e piccolo gruppo) la retta sarà regolarmente pagata.
L’anno scorso la FISM Nazionale, con propria circolare, ha indicato, come possibile, una
decurtazione fino al 65% della retta, in un mese con attività completamente sospesa.
Quest’anno è opportuno che ciascun Gestore valuti con estrema attenzione la sostenibilità economica
delle decisioni assunte. Il 65% è ragionevolmente coperto dai risparmi provenienti dagli
ammortizzatori sociali e dai minori costi correnti per materie prime ed utenze, ma potrebbe essere
importante valutare l’eventuale reperibilità di altre risorse, interne od esterne, finalizzate alla
concessione di ulteriori riduzioni.
I Centri Servizi FISM, ove presenti, ed i professionisti che supportano la gestione della scuola,
potranno fornire un valido sostegno a ciascuna realtà.
Assicuriamo l’impegno della FISM, a tutti livelli, per porre in essere ogni ulteriore iniziativa,
pubblica e privata, in supporto alle nostre comunità educanti.
Come ci viene ricordato dalla sapienza cristiana, le difficoltà e i momenti di crisi possono tramutarsi
in opportunità; confidiamo che questa difficile situazione possa far crescere una rinnovata
consapevolezza del valore e del significato delle nostre opere educative e scolastiche.
Cordiali saluti.
Il Settore gestionale FISM Nazionale